Bertha Boronda

Bertha Boronda: il caso di gelosia estrema nella California del XX Secolo

California, inizio del XX secolo – Nella storia criminale americana, la figura di Bertha Boronda si distingue per un atto di gelosia estrema che ha scosso la comunità della California dando vita a un caso che fece scalpore. Il suo crimine, commesso nel 1907, non solo rivela le dinamiche complesse all’interno dei rapporti coniugali dell’epoca, ma sottolinea anche la natura a volte inaspettata della violenza domestica.

La storia

Ottantasei anni prima che Lorena Bobbit facesse notizia a livello mondiale castrando suo marito nel 1993, Bertha Boronda, una casalinga 31enne di San José fece la stessa cosa al coniuge traditore.

Bertha Zettle nacque in una zona rurale del Minnesota il 14 marzo 1877, suoi genitori erano immigrati tedeschi. All’età di 23 anni si trasferì in California.

Frank Narcisso Boronda era invece nato in Messico nel 1863 e viveva a San Jose in California dove era capitano dei Vigili del fuoco.

I due si sposarono nel 1901. Bertha Boronda si rivelò ben presto una moglie molto gelosa, ogni volta che il marito veniva chiamato al dovere pensava che ci fosse di mezzo un’altra donna e quando rientrava lo attendeva sull’ uscio di casa. Gli faceva delle scenate tremende mettendo in dubbio che l’uomo fosse andato realmente al lavoro. D’altro canto Frank, era un uomo attraente, dal fisico prestante che attirava spesso gli sguardi femminili.

La scintilla che fece scattare l’ira di Bertha Boronda

Erano sposati da sei anni quando la mattina del 30 maggio 1907 la gelosia di Bertha esplose e accusò il coniuge di avere passato la notte in un bordello.

L’uomo non le diede retta e si mise a dormire. La donna su tutte le furie prese il rasoio da barbiere del marito, che stava su una mensola e lo colpi ai genitali e infierì con altri fendenti all’inguine.

Frank in preda al dolore e sanguinante riuscì a fuggire di casa urlando e andò a chiedere aiuto ai vicini di casa. Fu trasportato d’urgenza in ospedale. Nonostante le ferite riuscì a raccontare cosa era avvenuto e che era stata la moglie a ferirlo.

L’uomo, allora 43enne, sopravvisse per miracolo vista la gravità delle ferite.

La fuga e l’arresto di Bertha Boronda

Bertha intanto, indossata una camicia e un paio di pantaloni del marito per camuffarsi, fuggì in bicicletta. Per diverse ore la polizia cercò la donna, trovandola in fine nei pressi di una stazione ferroviaria il giorno dopo.

Fermata dagli agenti, fu arrestata e portata in prigione.

La signora Bertha Boronda ammise di aver mutilato il marito, ma di non avere rimpianti per aver compiuto quel gesto terribile. La sua unica scusa fu che voleva vendicarsi di Frank, perché pensava volesse lasciarla per andare in Меssiсо.

Diversi testimoni che vennero ascoltati nell’ambito delle indagini della polizia, referirono di aver sentito Bertha Boronda minacciare suo marito in passato e che gli aveva anche detto, una volta, che se l’avesse tradita di nuovo gli avrebbe fatto saltare la testa.

Intanto emersero altri dettagli nella vicenda.

Frank era stato incarcerato insieme a un altro capitano dei vigili del fuoco, qualche mese prima dell’aggressione da parte della moglie: l’accusa era che gli uomini fossero coinvolti in una frode elettorale e, probabilmente sarebbero seguiti altri arresti.

Risultò plausibile che Frank stesse contemplando una fuga in Messico almeno finché le acque non si fossero calmate. Inoltre, le voci volevano Frank un marito infedele.

Alle spalle l’uomo aveva un’altra storia di problemi coniugali. La precedente moglie, Belle Deane, aveva lasciato il marito per sposare Frank, e un paio di anni dopo tentò di suicidarsi, senza successo.

Belle affermò di aver tentato il suicidio perché Frank l’aveva abbandonata. Il capitano dei vigili del Fuoco, Frank, mentre era ancora in ospedale, sporse denuncia contro la moglie prima che venisse accusata dal giudice Brown.

Il processo a Bertha Boronda

Il processo di Bertha Boronda iniziò nel 1908. Il reato di cui venne accusata la donna fu definito dal codice penale come “Lesioni personali”, punibili con la reclusione per un periodo non superiore ai 14 anni.

La decisione della giuria arrivò dopo due ore di sala di consiglio. Il 29 febbraio 1908, Bertha Boronda venne giudicata colpevole e condannata a cinque anni di reclusione, da scontare nel carcere di San Quintino.

Ne sconto solo due e fu rilasciata il 20 dicembre del 1909. Per non ostacolare la vita futura di Frank non venne mai rivelato se il pene fosse stato del tutto reciso o solo in parte.

Resta il fatto che il pene dell’uomo divenne negli anni un “oggetto leggendario” nell’ambiente giuridico Californiano.

Voci lo volevano conservato in un barattolo di formaldeide in uno sgabuzzino del tribunale. Questo però è altamente improbabile in quanto una recisione completa avrebbe, ai tempi, sicuramente portato l’uomo a morte per dissanguamento o infezione.

Bertha e Frank non si riconciliarono, ed entrambi si risposarono. Frank sposò una donna di 33 anni più giovane di nome Josie Warburton, mentre Bertha lavorò come cameriera in un albergo di San Francisco e sposò un anziano vedovo, Alexander Patterson, nel 1921 a Los Angeles, ma anche quel matrimonio finì con un divorzio.

Frank visse fino a 77 anni e morì nel 1940, Bertha Boronda morì dieci anni dopo, nel 1950, all’età di 72 anni.

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