Australia, Anni ’70 e ’80 – La storia di Rodney Cameron, noto come “The Lonely Hearts Killer”, emerge come un capitolo oscuro e intricato nella storia criminale dell’Australia.
La storia di Rodney Cameron
Rodney Cameron, nato nel 1955, e soprannominato The Lonely Hearts Killer, il killer dei Cuori è probabilmente uno degli assassini seriali più prolifici dell’Australia. Otto sono le vittime accertate, anche se non può escludere che ne abbia commessi altri mai confessati.
I primi anni della vita di Rodney Cameron furono a dir poco travagliati. Perse in tenera età il padre e pochi anni dopo anche la madre, che morì d’infarto davanti ai suoi occhi. E in seguito venne adottato.
Come molti serial killer, Rodney Cameron manifestò un temperamento violento fin da bambino. Durante gli anni delle elementari, aggredì fisicamente diversi suoi compagni di classe, soprattutto le compagne.
La sociopatia di cui sembrava essere affetto diventò evidente quando, prima di compiere dieci anni, cercò di far deragliare un treno. Dopo questo episodio, ai genitori adottivi non restò altro da fare che affidarlo alle cure di un riformatorio.
Le cose però peggiorarono con la sua reclusione nel riformatorio e con la lontananza dalla famiglia adottiva.
Quando Rodney Cameron uscì dall’istituto, all’età di dieci anni, aveva già sviluppato alcune pulsioni che si rafforzarono successivamente a causa della vita disagiata che il ragazzino iniziò a vivere.
Durante quell’ anno il ragazzo tentò di strangolare una bambina prima e in seguito una donna anziana portando così la famiglia adottiva alla drastica decisione di allontanarlo.
Anche la sua adolescenza venne segnata da comportamenti comuni ad altre assassini seriali. Cominciò ad assumere forti dosi di alcool e droga di cui divenne dipendente, molto presto suo interesse per l’occulto crebbe negli anni fino a rasentare l’ossessione, tant’è che, una volta arrestato, in carcere sostenne di essere un satanista.
Non mancarono poi episodi volenti sia contro il prossimo che contro sé stesso, con vari tentativi di suicidio.
Poi ci fu un apparente momento di calma e stabilità, prima dei suoi vent’anni prese il diploma da infermiere, e sposò una donna più grande di lui. Non passò molto tempo dal suo matrimonio prima che il Killer dei Cuori Solitari cominciò a uccidere.
Siamo nel 1974, nelle vicinanze di Sydney, più precisamente nelle Blue Mountains, a Katoomba, dove Rodney Cameron si era trasferito con la moglie qualche mese prima.
L’inizio dell’attività predatoria di Rodney Cameron
La sua prima vittima fu una sua collega Florence Edith Jackson, di 49 anni. La donna venne trovata morta nel letto di casa sua, era stata violentata e strangolata.
L’assassino, una volta uccisa le aveva infilato in gola un asciugamano: un gesto che ben presto diventò la macabra firma di Rodney Cameron. Subito identificato come il probabile omicida della Jackson, a Rodney Cameron non restò che fuggire.
Ricercato da tutte le forze di polizia della nazione, durante la sua fuga, si imbatté in Francesco Ciliberto, un diciannovenne impiegato di banca.
A una settimana di distanza dal suo primo omicidio, Rodney Cameron uccise ancora. Questa volta tramortì la vittima colpendola alla testa con una pietra prima di strangolarla. Il corpo, gettato da una scogliera, venne ritrovato solo qualche giorno dopo.
L’arresto di Rodney Cameron
Poco tempo dopo, mentre Rodney Cameron era latitante nel Queensland, venne identificato, arrestato e condannato in breve tempo all’ergastolo.
Uscì di prigione sulla parola nel 1983, per poi tornarci quasi subito: venne infatti arrestato e condannato a un nuovo ergastolo per l’omicidio di Ciliberto, che gli venne attribuito dopo anni di indagini.
Durante il periodo di detenzione Rodney Cameron iniziò una fitta corrispondenza con quella che in seguito diventò la sua seconda moglie, Anne.
Sposò la donna nel 1986, e pochi anni dopo vinse un ricorso e viene giudicato “riabilitato”; nel marzo del 1990 era di nuovo libero.
Rodney Cameron sembrò ripetere in maniera speculare la sua esistenza del 1974: viveva insieme alla moglie a Katoomba, trovò un lavoro e tornò a uccidere.
Sempre nel 1990 partecipa a un programma radiofonico, una trasmissione per cuori solitari di Melbourne e una donna, la 43 enne Maria Goellner, chiamò, in quanto interessata all’ospite, che si era presentato come “un biologo marino non fumatore, non bevitore e desideroso di condividere la sua felicità con qualcuno”.
I due si incontrano nel giugno del 1990 allo Sky Rider Motel di Katoomba. La donna venne picchiata e colpita brutalmente con degli oggetti contundenti. Il suo corpo fu rinvenuto in un bagno del motel qualche giorno dopo, con un mazzo di fiori sul petto e un fazzoletto in fondo alla gola.
La fuga e il nuovo arresto di Rodney Cameron
Rodney Cameron rubò la macchina della sua vittima e fuggì, braccato della polizia e mostrato ovunque dai media, che l’avevano ormai etichettato come “il Killer dei Cuori Solitari” venne successivamente catturato e condannato a un altro ergastolo, questa volta senza la possibilità di essere scarcerato.
Proprio mentre è in carcere la polizia, sulla base di nuove indagini, lo collega all’omicidio di un’anziana signora: Sarah Mckenzie avvenuto nel 1974. La donna era stata accoltellata e poi finita con un colpo alla testa infertole con un attrezzo da giardinaggio.
Solo a questo punto confessò tutti gli altri omicidi.
In seguito ad approfondite indagini e alle sue stesse confessioni Rodney Cameron è stato collegato a cinque delitti.
Rodney Cameron è attualmente detenuto nella prigione di Lithgow, dove si spera passi il resto dei suoi giorni.
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