Mistero di Pimlico

Il mistero di Pimlico: Adelaide Bartlett avvelenò il marito?

Londra, 1886 – Nella Londra vittoriana, una storia di mistero e intrigo cattura l’immaginazione pubblica e diventa un caso eclatante nella storia giuridica britannica con il nome di Mistero di Pimlico. Adelaide Bartlett si trova al centro di un enigma che ancora oggi suscita curiosità e speculazioni: l’omicidio di suo marito, Thomas Edwin Bartlett, una vicenda avvolta in mistero e piena di colpi di scena.

I fatti che hanno reso noto il Mistero di Pimlico

Adelaide Bartlett, fu la protagonista di un famoso processo che tratto il cosiddetto ” Mistero di Pimlico”, una zona di Londra dove avvenne il presunto avvelenamento del marito Thomas Edwin Bartlett.

Nata a Orléans da uno sconosciuto nobile francese e da madre inglese, Adelaide, ancora adolescente visse presso gli zii materni a Kingston Upon a Thames dove incontrò Thomas Bartlett ricco proprietario di drogherie che, nonostante l’ostilità del padre, la sposo nell’aprile del 1875 quando la giovane aveva 20 anni.

Il matrimonio mostrò fin dall’inizio delle anomalie: Thomas spedì fuori dal paese la moglie a completare la sua educazione, quasi volesse aggiungere alla bellezza della giovane anche la cultura.

Quando nel 1877 la coppia si riunì, Adelaide intraprese una relazione con il fratello di Thomas, Frederick che venne successivamente allontanato e mandato in America.

Fu sicuramente il suocero invece, come riferì ai giudici Adelaide, a spingere il figlio a un solo incontro sessuale con la moglie allo scopo di generare un figlio che però morì al momento del parto, nel 1881.

Thomas, infatti, impedì all’infermiera di chiamare un medico durante un complicato travaglio della donna perché non voleva che un altro uomo interferisse con lei.

Dopo quell’unico rapporto, Thomas continuò a tenersi lontano dalla moglie alla quale procurò invece una relazione con un prete metodista, George Dyson, incaricato di dare lezioni quotidiane di greco e latino ad Adelaide e anche di fare sesso con la giovane sotto gli occhi del marito.

Thomas nominò Dyson suo esecutore testamentario, e redasse un testamento nel quale lasciava tutti i suoi possedimenti a Adelaide, a condizione che non si risposasse (clausola comune in quegli anni). In seguito l’uomo fece cancellare la clausola, quattro mesi prima di morire.

L’acquisto del cloroformio

Verso la fine del 1885, Adelaide chiese a Dyson di procurarle del cloroformio, prescritto dal dottore che teneva in cura il marito. Il dottor Alfred Leach, disse in seguito che la prescrizione venne fatta con riluttanza. Anche se serviva per dare sollievo ai dolori del marito.

Secondo le leggi dell’epoca, per comprare veleni ad uso medico era necessario firmare un libro in farmacia, ma solo per grandi dosi.

Dyson comprò invece quattro piccole bottiglie anziché una grande, in quattro farmacie diverse, dichiarando che doveva rimuovere delle macchie di grasso.

Solo dopo la morte di Thomas, Dyson disse di aver capito quanto erano state sospette le a sue azioni.

Il 31 dicembre 1885, la coppia si stabilì in un appartamento a Pimlico, nel centro di Londra. Qui Thomas cominciò ad ammalarsi accusando dolori alle gengive e all’intestino.

Il medico che lo curava sospettò un avvelenamento da ingestione di mercurio, anche se era poco probabile che l’uomo avesse ingerito quella sostanza allora usata solo per curare casi di sifilide.

Il mattino del 1° gennaio 1886 Adelaide rinvenne il marito privo di vita nel suo letto. L’autopsia rivelò che lo stomaco di Thomas era pieno di cloroformio liquido.

É possibile che le storie sul presunto suicidio di Thomas non avessero fatto ritenere l’uomo vittima di omicidio, se non fosse stato per il di lui padre che aveva sempre detestato Adelaide.

Il sospetto dell’uomo convinse le autorità a indagare a fondo sulla vicenda.

L’indagine portò alla conclusione che la morte era stata un omicidio da parte di Adelaide Bartlett con la complicità di George Dyson. Furono così entrambi arrestati.

Il processo

Il processo iniziò il 12 aprile 1886 attirando grande interesse da parte della stampa sia nel Regno Unito che all’estero. La difesa di Adelaide venne assunta da Sir Edward Clarke mentre l’accusa era rappresentata dall’allora Procuratore generare per l’Inghilterra e il Galles Sir Charles Russell.

All’apertura del processo vennero lette le accuse sia contro George Dyson che Adelaide, ma l’accusa chiese subito che quelle contro Dyson venissero ritirate ed egli fu formalmente assolto.

Questo consentì all’accusa di chiamarlo come testimone, ma rese anche possi bile alla difesa di utilizzare la sua testimonianza.

Durante il processo Adelaide fu sospettata di aver somministrato il cloroformio al marito facendoglielo ingerire per bocca.

La tesi portata avanti dall’accusa venne smentita da Sir Edward Clarke che, partendo dal presupposto che se Adelaide avesse fatto ingerire il cloroformio al marito dopo averlo fatto addormentare mediante l’inalazione dello stesso, questa sostanza altamente urticante avrebbe dovuto lasciare tracce nella bocca e nella trachea e nei polmoni. Cosa che non risultava dalle analisi autoptiche che avevano rilevato massicce quantità di cloroformio solo nello stomaco.

Questo rafforzò la teoria del suicidio, suggerendo la possibilità che, chi aveva bevuto il cloroformio lo avesse inghiottito rapidamente. La giuria, sebbene dichiarasse i suoi sospetti sull’imputata, la giudicò non colpevole per insufficienza di prove.

Dopo la chiusura del processo sia Adelaide Bartlett che George Dyson sparirono dalle cronache ma l’interesse per il Mistero di Pimlico rimase.

L’autore di The life of sir Edward Clarke, scrisse che aveva l’“impressione” che Adelaide sposò in seguito Dyson, ma c’era anche la teoria che i due non si fossero più incontrati.

Il mistero di Pimlico nel corso del tempo

La scrittrice Julian Symons, nel suo racconto della vicenda, Sweet Adelaide, scrisse che la signora Bartlett emigrò negli Stati Uniti stabilendosi nel Connecticut dove morì qualche anno dopo nel 1933.

Per altri la sua vita dopo il processo rimase un mistero.

Il caso Bartlett fu portato in radio da una serie della BBC dal nome “The Black Museum” nel 1952 con il titolo de “Four Small Bottles” e in una serie TV in 4 episodi, A Question of Guilt, nel 1980.

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